Hasta la Cultura siempre!
- Artificioſa Rota
- 4 giorni fa
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di Giacomo Cordova Vezzola
Viviamo in una società tristemente mediocre e caduca, destinata al fallimento collettivo, in cui chi gestisce il potere comanda e pretende di decidere anche per gli altri sono sempre più solo i piccoliborghesi, di cui già parlava profeticamente Pasolini: una società falsamente o ipocritamente meritocratica, basata sulle approssimazioni di comodo, e senza il benché minimo senso dell’autenticità di cosa siano le competenze, e che peraltro rifiuta l’approfondimento culturale, lo studio disinteressato, la formazione e la sostanza oltre all’apparenza, solo per far numero e fatturare senza un’etica che tenga - figurarsi la morale, che chiaramente non può esistere, e non esisterà nemmeno, forse, nemmeno quando arriveremo veramente su Marte.
Guènon la chiamava il “Regno della Quantità”, dove chi ricerca la qualità viene surclassato e sottomesso, assoggettato all’egemonia dell’”uno vale uno”: un “mondo al contrario”, in effetti, come sostiene - pur con tutte le imprecisioni - pure il generale Vannacci.
A questo Regno abbiamo il dovere di contrapporci resistere e lottare, imparando con umiltà dai perdenti, i quali, come insegnava Umberto Eco, la sanno sempre più lunga dei vincenti, per ovvi e comprovati motivi.
Colgo L’occasione per consigliare a cuore aperto i libri del mio amico Alberto Albertini, che ho avuti il privilegio di leggere tutti con la sua dedica, e che considero senza remore un amico e un maestro, e per cui mi riservo il privilegio di considerare quella che i greci chiamavano ἀγάπη: ovvero la forma più alta e nobile di Amore: quella che non richiede per forza un tornaconto, o l’essere ricambiati.
Dal prof. Albertini ho imparato molto, anche se non sono stato suo studente e allievo in università, ma mi ha dato spunti e consigli di vera crescita, da “uomo libero” che voglia affrontare una vita autentica, considerandone anzitutto la realtà oggettiva, con tutte le difficoltà e gli ostacoli che comporta. Il primo fra questi insegnamenti, credo sia che per essere coerenti abbiamo il dovere di rialzarci e riconquistarci il nostro futuro, lavorando su noi stessi e nel presente, senza dimenticare - o peggio, snobbare - il passato, e ascoltare chi ne sa veramente più di noi, ricordandoci chi siamo e da dove veniamo, per sapere dove vogliamo veramente andare.
Ad Maiora et nunc et semper Adamas!

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